Breve (Non) Recensione di Lo Spirito E L’Isola

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Buongiorno a tutte e tutti e ben tornati nella congrega del terrore e soprattutto ben tornati nella Libreria di Ripley.
Come promesso nell’articolo UNA SFIDA CONTRO IL BLOCCO DEL LETTORE oggi vi parlo dell’altro libro che ho letto nel mese di ottobre e chemi è piaciuto tantissimo

Lo Spirito E L’Isola

Lo spirito e l'isola
Lo spirito e l’isola

Eccoci al secondo libro di cui volevo parlarvi e cioè L’ Spirito e L’Isola, romanzo d’esordio inviatomi direttamente da Simone Giudici.
Dal primo capitolo si presenta come una lettura horror soprannaturale con bellissime e macabre descrizioni che poi però sfumano nel resto del libro. Ma nonostante questo, l’ho trovato una piacevole sorpresa, uno di quei libri scorrevoli che ti fanno divorare una pagina dopo l’altra per la voglia di scoprire cosa succederà.

La storia si basa sulle vicende di una ragazza e di un posto: Annele Morris, di origini americane, e di Marettimo, una piccola isola siciliana. La narrazione segue i misteri e le tragedie familiari di questa ragazza intrecciandosi con la storia di quella che parrebbe essere stata la prima tavola Ouija in assoluto, per poi toccare anche delle leggende più antiche legate proprio all’isola… ma non voglio rovinarvi la lettura.
L’unica parte che ho trovato un pochino lenta è l’inizio del Capitolo 2, nel quale Giudici fa una descrizione fin troppo dettagliata dell’isola di Marettimo, ma nel corso della lettura, scoprirete che gli piace essere minuzioso nei dettagli, una caratteristica della sua scrittura che non mi ha appesantita, anzi in alcune parti l’ho anche molto apprezzata perché non lascia spazio ai non detti e c’è una certa attenzione nel ricollegare tutti gli intrecci che si sviluppano durante il libro. Ammeto che si sono stati dei punti in cui mi mi sono chiesta: “Si, ok, ma questo cosa c’entra? Perché me lo stai dicendo?” e poi arrivava il collegamento e la spiegazione, molte delle quali non mi aspettavo. Quindi niente è lasciato al caso e tutto ha una spiegazione. Se qualcosa viene anche solo menzionato sicuramente ha un ruolo ai fini della storia, che prima o dopo ci verrà rivelato.
Un elemento che inizialmente ho faticato a digerire è che, essendo ambientato in Sicilia, ci sono molte battute in siciliano. Sia chiaro che sono quasi tutte tradotte e non è che parlano solo siciliano. Però per chi come me non lo mastica per nulla, all’inizio può disturbare un pochino il ritmo della lettura, ma ci si fa l’abitudine subito. Nel complesso ci sono state al massimo due battute non tradotte che non sono riuscita a capire, perciò tranquilli che se l’ho capito io lo può capire chiunque!

Ma ora vi voglio dre le cose che mi sono piaciute tantissimo!

I punti di forza secondo Ripley

  1. Le descrizioni delle scene di azione. Giudici è bravissimo nel descrivere le scene dinamiche, infatti se scriverà un thriller lo vorrò leggere assolutamente!
  2. La precisione storica. Si nota tutto lo studio storico delle vicende che racconta e, cosa che da comunicatrice scientifica mi ha fatto esaltare, alla fine del libro potete trovare citate le fonti principali dalle quali ha preso le informazioni.
  3. Le sparate soprannaturali quando meno te le aspetti. Vi ho detto che non è un horror soprannaturale, ma comuqnue non è che non lo sia del tutto. Ogni tanto infatti viene inserito un elemento misterioso e inspiegabile.

Conclusione

Anche in questo caso il libro mi è piaciuto molto anche se non si è rivelato qello che mi aspettavo: mi aspettavo una lettura più horror. Dopo il primo capitolo mi sono chiesta cosa stessi leggendo, cosa stava succedendo, ma poi il racconto si è sviluppato molto bene solleticando la mia curiosità.

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