La Vera Annabelle

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Tutti conosciamo Annabelle, la bambola posseduta da una forza demoniaca, grazie alla fama raggiunta dai film (2014-2017-2019). I film trattano i fatti avvenuti prima di The Conjuring – L’evocazione e ci spiegano come ne siano venuti in possesso i coniugi Warren, i demonologi più famosi d’America. Ma qual è la vera storia di Annabelle? Mettiti comodo perché è un po’ lunghetta e ricca di dettagli molto interessanti.

Vera Annabelle vs Annabelle cinema
A sinistra la vera Annabelle nel Museo dell’Occulto a casa Warren. A destra la versione cinematografica.

L’ORIGINE

Vediamo un po’ la storia dietro la nascita della bambola maledetta.

La prima cosa da fare è dimenticarci dell’immagine cupa e spettrale della bambola di porcellana e sostituirla con un’adorabile Raggedy Ann, una bambola di pezza dall’aspetto tutt’altro che macabro, molto famosa negli Stati uniti della prima metà del ‘900.

Le ipotesi sulla sua nascita sono due, ma entrambe si incontrano nella figura di Jhonny Gruelle, scrittore americano che pubblica il primo racconto per bambini nel 1915 con protagonista proprio una Raggedy Ann, che subito conquista i cuori dei bambini americani, fino a convincerlo ad avviare la produzione delle bambole nel 1918.

Immagine del libro di Jhonny Gruelle

La prima versione della storia, vede la figlia di Gruelle, Marcella, che, nei primi anni del 1900, trova una bambola sgualcita e senza viso nella soffitta della casa della nonna. Gruelle la rimette a nuovo suggerendo alla nonna di Marcella di cucire un bottone al posto dell’occhio mancante e disegna il resto del viso: un triangolo rosso a formare il naso e una riga a pennarello nero per la bocca, le dà un nome e la dona alla figlioletta. Si dice, infatti, che prese spunto dai giochi della figlia con la bambola per scrivere i racconti che resero la Raggedy Ann la bambola più famosa di America.

La svolta avviene qualche anno dopo quando, a causa di un vaccino infetto, Marcella si ammala e muore a 13 anni gettando Jhonny nello sconforto. Per commemorare la figlia morta prematuramente, decide di costruire numerose bambole uguali alla preferita di Marcella. La Raggedy Ann diventa, quindi, un tributo alla memoria dell’amore di un padre verso la figlia scomparsa.

L’altra faccia della stessa medaglia vede Jhonny che trova una bambola, qualche anno prima della nascita di Marcella, mentre cercava tutt’altro nella soffitta dei genitori nella loro casa di Indianapolis. La bambola di pezza era un regalo fatto da sua madre alla sorella e la usa come spunto per le sue storie. L’esistenza della bambola verrà dimenticata da Jhonny fino alla nascita di Marcella che, vedendola giocare con le bambole, gli farà ricordare del giocattolo nella soffitta. Questa versione vuole Jhonny dare il via alla sua attività di scrittore e produttore di bambole del tutto indipendentemente dal triste destino della figlia (soluzione meno poetica ma comunque da considerare).

Da qui in poi si perdono le tracce della bambola fino al 1968 quando viene regalata a Donna, laureanda in infermieristica, dalla madre in occasione del compleanno. La bambola si trova in un negozio di oggetti usati e richiama subito l’attenzione della donna.

CONNECTICUT ANNI ’70

Prima di tutto, tra le pagine del Demonologist, i nomi dei protagonisti delle vicende che andrò a raccontarvi sono diversi. Donna, la ragazza a cui viene regalata la bambola, si chiama in realtà Deirdre Bernard. La sua coinquilina è Lara Clifton, ma nei vari siti di informazione ci si riferisce a lei come Angie. Infine, il fidanzato di Lara si chiama Cal Rendel, Lou nella versione popolare. Per comodità userò i nomi più comunemente usati Donna, Angie e Lou.

Siamo nello stato del Connecticut, in una moderna palazzina dove Donna divide un appartamento con l’amica e compagna di corso Angie. Donna porta la bambola nella sua stanza e la ripone tutte le mattine seduta sul letto. Fin da subito la bambola mostra di non essere una bambola normale. Inizialmente manifesta lievi cambi di posizione: braccia e gambe incrociate o scrociate a seconda di come veniva lasciata. Presto, però, questi piccoli movimenti diventano evidenti: la bambola viene trovata in posti diversi della stanza e più tardi in stanze diverse nonostante la porta della camera fosse chiusa. In aggiunta le ragazze cominciano a trovare dei messaggi scritti a matita su fogli di pergamena. La scrittura è imprecisa come quella di un bambino e riporta messaggi estranei alle due ragazze come “aiutaci” “aiuta Lou” – che ancora non frequentava la casa. Il fatto curioso è che nell’appartamento le ragazze non trovano né matite né pergamene.

Le ragazze, inizialmente incuriosite, cominciano ad insospettirsi e temono che qualcuno entri in casa quando loro non ci sono. Decidono, quindi, di lasciare delle “trappole”: maniglie e porte in una certa posizione, piccoli angoli nel tappeto piegati, insomma cercavano i segni di un intrusione. Inutile dire che questo non porta a nulla. Nessuno entra nella casa quando loro non ci sono.

Cominciano poi a trovare degli oggetti che paiono materializzarsi da soli. Sotto Natale trovano dei cioccolatini a forma di stivaletto, ma a spaventare le ragazze è un altro avvenimento. Una sera rientrano a casa e trovano del sangue sul dorso delle mani della bambola e tre gocce sul petto. La situazione comincia a diventare seria e le ragazze decidono che qualcosa non quadra e si rivolgono a qualcuno per essere aiutate.

LA MEDIUM

È passato poco più di un mese da quando Donna ha portato a casa la bambola e dati gli inspiegabili avvenimenti, le ragazze decidono di contattare una medium.

Durante la trance, la medium sembra comunicare con qualcuno. Una bambina di 7 anni di nome Annabelle Higgins, mancata prematuramente, era solita giocare nel campo che si stendeva dove ora si erge la palazzina. La bimba, dice la medium, si sente sola e non ha nessuno che badi a lei. La sua richiesta è di poter vivere con le ragazze nell’appartamento, attraverso la bambola. Le due infermiere, prese dalla compassione e desiderose di aiutare la bambina, accettano e le permettono di “entrare” nella Raggedy Ann. Questa versione coincide con quella riportata sul Demonologist e nel sito di ricerche paranormali di Ed e Lorrain Warren. Tuttavia, in un video tour nel museo dell’occulto (dove i Warren tengono tutti i cimeli dei casi a cui hanno lavorato), Ed Warren dà una versione diversa: Annabelle Higgins è una bambina di 6 anni morta in un incidente stradale avvenuto di fronte alla palazzina delle ragazze. In letteratura si trova un’altra variazione, non molto utilizzata, che vede la bambola come regalo di Natale e non di compleanno.

DI MALE IN PEGGIO

La situazione degenera quando un amico in comune, Lou, comincia a frequentare l’appartamento delle ragazze. Lou prova subito antipatia nei confronti della bambola dicendo avesse qualcosa di malvagio che non sapeva spiegarsi e resosi conto degli strani avvenimenti, intima alle amiche di disfarsene il più presto possibile. Sulle prime, i suoi avvertimenti vengono ignorati da Donna e Angie che si dimostrano divertite più che spaventate sostenendo che è solo lo spirito di una povera bambina rimasta da sola.

L’antipatia è corrisposta da Annabelle che vede (si presume) in Lou un ostacolo al suo vero obiettivo. Comincia, quindi, a prenderlo di mira.

Lou comincia a fare sogni terrificanti e vividi, tant’è che la mattina non è così convinto che le cose non gli siano successe veramente. Una notte si sveglia incapace di muoversi. Sente che qualcosa non va, ma apparentemente tutto sembra essere a posto nella sua stanza. Quando guarda verso i piedi, però, lei è lì. Annabelle, la bambola di pezza, comincia a strisciare sul suo corpo immobile fino a raggiungere il petto. Allora allunga le manine di pezza e le appoggia ai lati del collo di Lou e comincia a strangolarlo a morte. A quel punto Lou lotta, prova a spingere via la bambola ma, come afferma nell’intervista con Ed, “[…] era come cercare di spostare un muro”.

A questo punto le intenzioni di Annabelle sono chiare a Lou. Sarà, però, un altro evento spaventoso a convincere Donna e Angie. Annabelle è chiusa nella stanza di Donna, mentre Lou e Angie sono nell’altra stanza a studiare delle mappe per il viaggio programmato da Lou per il giorno seguente. Ad un certo punto sentono dei rumori provenire dalla camere di Donna, come se qualcuno stesse mettendo a soqquadro la stanza (e chi potrà mai essere?). Spaventati, aspettano dietro la porta che i rumori cessino prima di entrare. È Lou a varcare la soglia. Nella stanza non c’è nessuno, a parte lui e Annabelle a terra in un angolo. Ad un certo punto Lou affermerà di aver sentito una presenza alle sue spalle. Angie, ancora fuori dalla camera, confermerà che nella stanza non c’era nessun’altro. Vede Lou gridare e stringersi il petto. Sotto la maglietta sono apparsi 7 graffi, 4 orizzontali e 3 verticali. Sembrano provenire da artigli affilati e Lou dirà ad Ed Warren che li sentiva bruciare, come se stessero andando a fuoco. I segni rimarranno sul corpo del ragazzo per appena due giorni prima di sparire del tutto tant’è che quando arrivano i Warren non c’è già più traccia.

I WARREN

A questo punto le cattive intenzioni di Annabelle sono chiare. Le ragazze decidono di rivolgersi a padre Kevins, un prete episcopale che insegna in una scuola vicina, che a sua volta chiama un superiore, padre Everett, in contatto con dei demonologi che collaborano con la Chiesa, i Warren.

Ed e Lorraine Warren arrivano all’appartamento delle due infermiere circa un anno dopo l’arrivo di Annabelle. Fatto il sopralluogo nell’appartamento e intervistato i tre ragazzi si decidono della presenza di un entità maligna nella casa.

In un’intervista a Seekers of the Supernatural Ed dice “[…] la medium ha detto che c’era lo spirito di una bambina di 7 anni di nome Annabelle […] Bè, c’era una bambina, ma Dio non permette allo spirito di un bambino di entrare in una bambola. Quello nella bambola è il diavolo, un demone che si finge lo spirito di un bambino […]”

I Warren convincono padre Everett a benedire la casa e i suoi abitanti in quanto la bambola si trova ancora nella fase dell’infestazione. Il passo successivo sarebbe stato la possessione di una delle ragazze, probabilmente Donna, la più vicina ad Annabelle e che aveva già cominciato a mostrare sbalzi di umore. Secondo Lorraine, questo stadio si sarebbe raggiunto in altre 2-3 settimane quando lo spirito avrebbe posseduto completamente il corpo o li avrebbe spinti a uccidere e a uccidersi. Padre Everett procede con la benedizione episcopale della casa che, a differenza dell’esorcismo cattolico, “[…] è un documento di 7 pagine di natura positiva. Anziché basarsi sull’espulsione delle entità malevole, dirige il potere positivo di Dio all’interno della casa […]” dice Ed.

UNA NUOVA CASA PER ANNABELLE

Annabelle nel museo dell'occulto con Ed e Lorraine Warren
Annabelle nella teca nel Museo dell’Occulto con Ed e Lorraine Warren

Su esplicita richiesta di Donna, i Warren portano Annabelle con sé (e chi l’avrebbe tenuta dopo tutto quello che ha combinato?).

Il tragitto verso casa è tutt’altro che tranquillo. I freni della macchina fanno cilecca ad un paio di curve rischiando di provocare brutti incidenti. Ed, allora, decide di passare alle maniere forti e benedice la bambola con l’acqua benedetta disegnando più volte delle croci, riuscendo ad arrivare sani e salvi nella loro casa a Monroe, Connecticut, dove si trova tutt’ora.

Anche qui Annabelle fa sentire la sua presenza. Ricomincia con i giochini del “teletrasporto” facendosi trovare in posti diversi della stanza, prima, e in stanze diverse della casa, poi, mostrando una certa simpatia per l’ufficio di Ed. I Warren dichiarano di averla vista più volte levitare e di aver visto l’apparizione di un gatto nero gironzolare intorno alla bambola per poi sparire nel nulla.

Annabelle esprime la sua antipatia verso le figure ecclesiastiche in visita alla casa. Decidono allora di rinchiuderla in una teca benedetta nel tentativo di contenere il male. La bambola ha smesso di girare per la casa, ma non è del tutto innocua.

Ed Warren è convinto che la bambola sia responsabile della morte di almeno un uomo. Nel video tour del museo dell’occulto, dice “[…] molti oggetti in questa stanza hanno avuto effetti negativi sulle persone. Sono state manipolate, uccise. Alcune persone sono state rinchiuse in istituti psichiatrici a causa di molti oggetti presenti qui. Ci sono bambole voodoo, la bambola Raggedy Ann, che è responsabile della morte di un ragazzo che è venuto qui dentro e ha sfidato la bambola a fare del suo peggio e lo ha fatto […]”. Sembra che il ragazzo fosse andato a far visita al museo in moto con la fidanzata. Durante il tour ha iniziato a scherzare con la bambola, a picchiettare contro la teca e a sfidarla a graffiarlo come aveva fatto con Lou (e allora sei sc…). Ed ha cacciato il ragazzo che 3 ore dopo ha perso il controllo della moto ed è morto. La fidanzata è sopravvissuta, ma è rimasta ricoverata in ospedale per più di un anno.

Un’altra volta un prete esorcista cattolico, padre Jason Bradford, è stato coinvolto in un incidente automobilistico dal quale è sopravvissuto miracolosamente. Poche ore prima si era rivolto ad Annabelle con parole dure “sei solo una bambola di pezza, non puoi fare del male a nessuno. “

CONSIDERAZIONI – DA DOVE ARRIVA IL MALE DI ANNABELLE?

Arrivati a questo punto, la domanda sorge spontanea. Da dove arriva questo demone?

La bambola era già entrata in contatto con forze oscure prima di arrivare a Donna?

Lorrain sostiene che le entità malvage non possiedono gli oggetti, bensì se ne servono per possedere le persone. Tuttavia il fatto che queste esperienze soprannaturali fossero legate alla sola bambola, come nel caso di un poltergeist, fa riflettere sulla natura dell’entità demoniaca.

Una prima ipotesi è che ci fosse stato una concentrazione di energia negativa intorno alle ragazze che ha visto la sua occasione nella bambola sulla base delle attenzioni che le ragazze le riservavano. L’importanza che le hanno dato dopo i primi avvenimenti non ha fatto che accentuare questo legame giocando, ahimè, a favore del demone.

C’è anche da considerare che serve molta energia per proiettare immagini fisiche, come il gatto nero. La bambola, quindi deve averne assorbita in grande quantità (come detto sopra) anche attraverso riti in cui, spesso, vengono usati oggetti o statue. Un’altra ipotesi è che questa energia assimilata derivi da un sentimento profondo del precedente possessore che ah creato un profondo legame tra l’oggetto e il bambino fungendo a sua volta da canalizzatore per altre entità.

Un’altra opzione riguarda la così detta “possessione intelligente”. La presenza, cioè, di un entità cosciente benevola o malevola che sia, che spesso ricorre nelle convinzioni di molte religioni, specialmente quelle pagane.

Insomma, la verità non si sa, oppure io non sono riuscita a trovarla. Sicuramente, o quasi, qualcosa è successo alla Raggedy Ann negli anni di buio tra la sua nascita e gli anni ’70 che potrebbero aiutare a trovare i tasselli mancanti alla storia di Annabelle Higgins. La vera storia di Annabelle è difficile da definire date le numerose variazioni e le storie che sono state ricamate intorno alla figura della bambola maledetta, ma sicuramente io ci penserei due volte prima di accettare in regalo una vecchia bambola.

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