La stregoneria – Parte 1. L’origine delle streghe

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Da dove arrivano le streghe? Come nasce la stregoneria? Provo a rispondere a queste domande. Come sempre, quando bisogna fare viaggi di numerosi secoli, le informazioni non sono molto chiare e, soprattutto si trovano più notizie, anche contrastanti tra loro. L’argomento, come scoprirete, è molto vasto e complicato. Per questo motivo ho deciso di dividerlo in più parti a creare una vera e propria saga della stregoneria. In questa prima parte faremo un viaggio storico alla ricerca dell’origine delle streghe e della stregoneria.

L’origine del termine

La parola magia ha un’origine molto antica. Deriva infatti dalla pratica dei magi, un classe sacerdotale dell’Antica Grecia. La parola mago, infatti, viene coniata nel 500 a.C. Molti secoli dopo, nell’81 a.C. il dittatore Silla istituisce la Lex Cornelia Sullæ de sicariis et veneficis, una sorta di codice penale che tra le altre cose proibiva l’uso della magia per compiere omicidi o atti malevoli.

La parola stregoneria, invece, deriva da strega che a sua volta origina dal greco strix, ossia strige o barbagianni, in riferimento a rapaci notturni che si pensava succhiassero il sangue alle capre.
In lingua italiana, le strigi vengono citate per la prima volta nel 191 a.C. da Plauto che nomina le strigi come divoratrici di vittime dissanguate. Nel 42 – 41 a.C. negli Epodi, Orazio dona poteri magici alle piume delle strigi che posso essere utilizzate per pozioni amorose.
Ma saranno i poeti romani Ovidio (43 a.C.-18 d.C.) e Orazio (65 a.C.-8 d.C.) a dar loro una prima sembianza di donna. Il primo le descrive come mezze donne e mezzo rapace che si cibano di neonati, il secondo invece dona loro totale sembianza di donna.
Nel corso dei secoli l’aspetto delle stigi è mutato, arrivando ad essere nel Medioevo tutte quelle figlie femmine nate provocando la morte della madre, della quale si cibano per sopravvivere. Nel IV secolo d.C. il termine strige assume un’etimologia dispregiativa cominciando a somigliare maggiormente a strega. E nel VII secolo d.C. nell’Etymologiae di Isidoro di Siviglia, i due termini diventano sinonimi.

L’origine storica della stregoneria

E qui la situazione inizia a complicarsi perché si intrecciano più origini e più pensieri. Fermo restando che le pratiche occulte si fanno largo nella maggiorparte dei culti antichi, dagli Antichi Egizi, al mondo classico greco-latino, al culto di Diana, cerchiamo di capire da dove arriva la Stregoneria come la interpretiamo noi oggi. La stregoneria prende origine fin dalla preistoria , nelle gestualità della medicina primitiva o nelle pratiche degli sciamani per favorire la fertilità. Infatti è stata ritrovata, nella Francia meridionale, una pittura rupestre risalente al Paleolitico, Lo stregone danzante, che raffigura un uomo impegnato in una danza, con vesti di pelliccia animale e una maschera con corna di cervo.
Nel 2000 a.C. si parla di stregoneria anche in una tavoletta di argilla Assira e nel codice di Hammurabi del 1700 a.C., dove venivano riportate disposizioni contro maghi e stregoni che utilizzavano la loro magia per recare danni.

L’origine del culto

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La stregoneria può essere considerata una branca della magia. Spesso le viene però attribuita una concezione negativa, legata al concetto di magia nera. In realtà la stregoneria riguarda tutti quegli atti e quelle pratiche, anche puramente simboliche, volte ad influenzare positivamente o negativamente oggetti o persone con l’aiuto di entità superiori o sprannaturali. A ben vedere ogni cultura mostra la presenza di streghe o stregoni che operavano nel mondo degli spiriti per portare giovamento o disgrazie nel mondo materiale. Spesso veniva consederata stregoneria anche un effetto benefico di un’erba o un prodotto naturale. Quindi cascava nel mondo della magia tutto ciò che, in quel preciso periodo, non si era in grado di spiegare razionalmente.
L’origine della stregoneria, come siamo abituati ad intenderla oggi, è strettamente correlata con l’origine del Diavolo nell’età cristiana. Tutte le divinità pagane e precristiane diventano a tutti gli effetti dei diavoli infernali e con loro vengono condannate anche tutte le pratiche magiche ad essi collegate. Nonostante questo, inizialmente la Chiesa si dimostra abbastanza tollerante nei confronti dei pagani, tanto che alcune pratiche vengono riadattate per essere incluse nei riti religiosi cristiani (ve ne parlo alla fine dell’articolo). Nel corso dei secoli, diventarà sempre più chiusa e sopporterà sempre meno queste pratiche non cristiane, condannandole come visioni demoniache, fino al XIV secolo, quando comincia a farsi largo la paranoia degli adulatori del Diavolo che tramite esso sono in grado di fare patti e praticare magia oscura. Questa credenza ha portato il dilagare di una paura sempre maggiore nei confronti degli adepti del Diavolo, ossia streghe e stregoni, che minacciavano l’intera civiltà. Questo ha portato alla nascita delle prime persecuzioni che si andranno ad intensificare nel XV secolo. Ma di questo ne parleremo nel prossimo capitolo.
Nell’era moderna, invece,si può facilmente trovare in Africa, in America e in Oceania (e in alcune zone dell’Asia). La ritroviamo infatti nell’America Latina o nelle pratiche vudù afroamericane.
Nel 1951 nascono alcuni culti neopagani, come quello della Wicca del 1954.

Con questo si conclude la prima parte storica sulla stregoneria. Settimana prossima vi parlerò di come si è diffusa nel mondo occidentale fino a parlare delle persecuzioni attuate dalla Chiesa.

Feste pagane del Cristianesimo

Come promesso vi elenco i riti pagani che sono stati adattati alla religione Cristiana:

  • Natale: la festa corrisponde al rito pagano del solstizio d’inverno, molto importante nell’Impero Romano ma con origini fino all’Antico Egitto conosciuto come festa della nascita del Dio Sole. Nel 330 d.C. circa, Costantino fa combaciare il 25 dicembre con la nasciata di Gesù.
  • Pasqua: la prima domenica dopo il pleniliunio primaverile corrisponde al rito pagano della rinascita, intesa come resurrezione della natura dopo l’inverno e diventato resurrezione di Cristo.
  • Madonna: la venerazione della Madonna deriva dal culto di Iside detta la Vergine. Il culto della Madonna nasce ad Efeso, città devota ad Artemide, nel 400 d.C.
  • I Santi: il culto dei Santi è stato un compromesso con il politeismo dei popoli pagani, resosi necessario nel momento in cui il Cristianesimo ha iniziato ad espandersi. Ad esempio la festa del patrono è l’equivalente della festa del Dio locale dei pagani.
  • La Candelora: era usanza romana accendere candele nelle strade a febbraio in onore della Dea madre di Marte Februa e nel Cristianesimo divenuto un rito dedicato alla Madonna.

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