Erzsébet Bathory – La storia della Contessa Sanguinaria

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Per l’8 marzo la protagonista del nostro Lunedì Horror sarà una donna. Distacchiamoci dal significato della festa delle donne e concentriamoci sul creepy. Vi voglio raccontare di Elizabeth Bathory, una contessa ungherese che è diventata famosa per il suo esagerato sadismo e si è guadagnata il nome di contessa sanguinaria. Sono decisamente troppo esaltata di scrivere di lei perché è stata il personaggio che più mi ha affascinata e che racchiude in sè tutta la cattiveria di cui un essere umano può essere capace. Ma tralasciamo inutili giri di parole e conosciamo meglio Erszébet.

Erszebét – le origini

Fondamentale per capire la psicologia della nostra contessa, è fare parecchi passi indietro e conoscere la sua storia familiare.
La famiglia Bathory è nota per avere avuto grandi posizioni di potere non solo in Ungheria, ma anche nell’attuale Romania e in Polonia, della quale suo zio era il re. Come già sappiamo, le usanze dell’epoca (e neanche di troppo tempo fa) prevedevano l’unione tra consanguinei – il padre e la madre erano cugini – per far in modo che le eredità rimanessero all’interno della famiglia. Questo, però, ha portato ad avere disturbi mentali e nervosi di vario tipo, dall’epilessia alla schizofrenia – di cui anche Elizabeth (nome inglesizzato e di uso più comune nda) probabilmente soffriva.

Erszébet – la vita

Elizabeth nasce a Nyirbàtor, nell’attuale Ungheria, nel 1560 da una nobile famiglia protestante che le impartisce un’educazione di un livello piuttosto alto anche per la nobiltà dell’epoca. La sua famiglia controlla anche la Transylvania, difatti lei cresce in una delle loro proprietà ad Ecsed.
Ad 11 anni viene promessa sposa al conte Ferenc Nàdasdy di Sarvar, nell’attuale Ungheria vicino all’allora confine austriaco, che sposa poi a 15 anni e si trasferisce a Presov in Slovacchia e successivamente nel castello di Cachtice – regalo di nozze della famiglia Nàdasdy -, dove passa la sua vita e che successivamente diventerà il castello degli orrori.
Il suo matrimonio dura 29 anni durante i quali il marito non è molto presente in quanto impegnato a combattere contro i turchi. Guerra che lo porterà alla morte nel 1604 lasciando tutte le proprietà nelle mani di Elizabeth e che, avento ereditato 4 anni prima anche i beni della famiglia Bathory in seguito alla morte del fratello, diventa la donna più potente dell’epoca.

Nella mente di Elizabeth

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Ora che abbiamo percorso rapidamente la vita di Elizabeth, entriamo più nel dettaglio per scoprire gli orrori che ha vissuto e condiviso nel corso degli anni. Come già accennato la famiglia Bathory mostra segni di squilibrio oltre che di sadismo.

  • All’età di 6 anni Elizabeth assiste all’esecuzione di uno zingaro condannato per aver venduto un figlio ai turchi (stando alla leggenda). Elizabeth attirata dalle grida dell’uomo fugge dal castello per assistere di nascosto all’esecuzione. Lo zingaro è stato cucito all’interno del ventre di un cavallo con la sola testa fuori e lasciato così a morire.
  • A 13 anni fa visita al cugino, principe di Transylvania, e anche qui assiste ad uno spettacolo orribile. Il cugino, infatti, fa tagliare naso ed orecchie a più di 50 contadini rei, a suo dire, di aver incitato una rivolta.
  • A 15 anni si sposa con il conte Ferenc Nàsady, un uomo anch’egli sadico e brutale che torura e uccide i nemici turchi senza pietà. Per le sue orribili azioni è conosciuto come il cavaliere nero. Insieme torturano una serva che , a detta loro, si era finta malata. Le infilano dei pezzi di carta cosparsi d’olio tra le dita e gli danno fuoco.
  • Durante le assenze del marito, Elizabeth fa spesso visita alla zia, la contessa Karla, che è solita organizzare orge e frequentare esperti di magia nera che la iniziano a pratiche e segreti della stregoneria.

Violenza e torura sembrano essere una costante nella vita di Elizabeth, già affetta da sbalzi di collera (era forse bipolare? nda) e una probabile schizofrenia, oltre ad una accertata mancanza di empatia. Avvenimenti che sicuramente hanno acceso in lei una scintilla che da lì a poco sarebbe esplosa negli orrori che la trasformeranno nella serial killer più prolifica della storia.
Ma un altro lato fondamentale della psicologia di Elizabeth è la sua ossessione per la bellezza e la femminilità, in netto contrasto con la sua tendenza a portare vesti maschili.

Il castello degli orrori

Come già detto, Elizabeth si trova a trascorrere gran parte del tempo da sola in compagnia della sua fedelissima serva Joo e del suo sadico valletto nano Ficzko. Per passare il tempo adora torurare le sue serve cospargendole di miele e legandole nude ad un albero nei pressi di un alveare. Date queste sue azioni sadiche, è inutile dire che gira il malcontento tra le serve del castello, tanto che ci sono dei tentativi di fuga, puniti in modo altrettanto meschino. Alcune di loro, infatti, vengono gettate nude nella neve e viene versata su di loro dell’acqua ghiacciata e lasciate morire assiderate. Altre vengono bruciate con tizzoni ardenti o vengono infilati loro dei lunghi aghi nelle dita e nelle gengive, oltre a bastonate e frustate. La punizione peggiore tocca ad una ragazza di 12 anni che riesce, suo malgrado, a fuggire dal castello. Dopo essere stata recuperata, Elizabeth ordina a Ficzko di chiuderla in una piccola gabbia e di farla oscillare su dei pali apuntiti riducendo il suo corpo a brandelli.
Quando si parla di tortura ad Elizabeth certo non manca la fantasia. Fa costruire la predecessora della vergine di Norimberga che chiama vergine di ferro, una figura femminile coperta di coltelli affilati e con lunghi capelli argentei che si chiude sulla sua vittima in un abbraccio mortale.
Ma la nomea di contessa sanguinaria deriva da ben altro. Un giorno il sangue di una serva le finisce sulle mani e lei giura che la pelle fosse diventata più liscia e morbida. L’ossessione di Elizabeth per la bellezza e la giovinezza apre un portone al suo sadismo che esplode ai danni di giovani contadine prima, e giovani nobili dopo.
Elizabeth è convinta che il sangue delle ragazze vergini sia in grado di ringiovanire la sua pelle e donarle eterna giovinezza. Questa sua credenza è alimentata da Dorka, esperta di pratiche di magia nera, e dalle altre serve che tutto volevano meno contraddire la loro tiranna padrona.
Inizia così l’incubo di Erszebet. Dalle leggende pare che cominci ad uccidere barbaramente intorno al 1585 dissanguando le vittime e facendo lunghi bagni nel loro sangue o bevendolo in caso di ragazze molto belle. Il villaggio comincia a trovare i cadavere dissanguati delle giovani e in un primo momento lo ricollegano alla presenza di vampiri nelle loro terre.
Successivamente la Bathory, non ancora sodisfatta della sua opera, si convince che il sangue delle ragazze del suo stesso ceto sociale possa avere un maggiore effetto. Nel 1609 fonda un istituto per l’educazione di giovani nobili. Tutta una facciata per attirare le ignare vittime tra le sue grinfie. Le ragazze infatti finiscono tutte a testa in giù con la gola recisa sopra la vasca di Elizabeth.

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Fine dei giochi

Il marito e la famiglia di Elizabeth sono sempre stati a conoscenza delle sue tendenze sadiche, ma alla fine anche loro non erano così diversi. Per questo motivo non si sono mai immischiati negli affari della contessa. Quando però ha cominciato ad uccidere anche ragazze delle famiglie nobili, le denunce di scomparsa sono giunte sino alla Chiesta Cattolica e l’attenzione si è focalizzata sull’istituto del castello di Cachtice sul quale viene aperta un’indagine.
Nel 1610 Elizabeth viene colta sul fatto mentre è intenta a torturare delle ragazze in una stanza delle torture appositamente costruita. Qui vengono trovati cadaveri straziati e giovani ancora in vita con arti amputati. Vengono contate tra le 100 e le 300 vittime, circa 600 se si tiene conto di un diario in cui Elizabeth avrebbe appuntato i nomi delle sue vittime. Questo diario viene spesso citato ma è misteriosamente scomparso.
La contessa viene immediatamente condannata e murata nella torre del suo castello con un solo foro per il cibo. Qui si lascerà morire di fame nel 1614.
Ma non è solo lei ad essere processata. La colpa ricade anche sui suoi aiutanti. Alla serva Joo vengono amputate le dita e bruciata viva sul rogo insieme a Dorka, condannata per stregoneria. Ficsko viene decapitato e dato alle fiamme.

Il processo

Come spesso capita di sentire, il processo non è stato eseguito in maniera esemplare. In primis ad Elizabeth non è mai stato concesso di partecipare e le accuse derivano dalle testimonianze dei suoi servitori estorse con la tortura.
Altro punto da considerare è la forza e il potere che aveva nelle mani, basti pensare che era più ricca dell’imperatore Mattia II. Seguendo questo ragionamento c’è chi parla di un complotto per toglierle eredità e proprietà, tant’è che è proprio lo stesso Mattia II a rispondere alle denunce anonime e a firmare la condanna della contessa sanguinaria.

Io credo che un fondo di verità in tutta questa storia ci sia, che Elizabeth fosse una donna folle con inclinazioni sadiche. Sicuramente le leggende e le testimonianze estorse con la tortura non possono essere considerate valide al 100% – basti pensare alle testimoniane delle “streghe” durante l’inquisizione; sotto tortura si è disposti ad ammettere qualsiasi cosa – ed hanno contribuito a creare questo personaggio oscuro e crudele. Sta di fatto che gli storici le addossano dalle 100 alle 300 vittime, un numero tutt’altro che modesto. Naturalmente se scegliamo di non credere all’esistenza del diario di Elizabeth in cui avrebbe appuntato più di 500 nomi (c’è chi dice 650).

Erszébet Bathory al cinema

Era da molto che volevo scrivere di Erszébet e sono contenta di avere avuto l’occasione di farlo. Sono venuta a conoscenza della sua esistenza dopo aver visto il film Stay ALive (2006).
Il personaggio di Erszébet ha avuto spazio anche in American Horror Story Hotel, interpretata da Lady Gaga ed è stata di ispirazione per il film La contessa (2009). Anche ne I fratelli Grimm e l’incantevole strega la necessità della regina di bere sangue ha preso ispirazione dalla sua storia.
Inoltre è una delle candidate per avere ispirato la leggenda di Bloody Mary, della quale vi ho parlato qualche settimana fa.
Perciò che dire, il nome della contessa Erszébet Bathory non può mancare nella mente di un fan dell’horror e del creepy!!!

E voi cosa ne pensate? Conoscevate già la storia della contessa sanguinaria?
É tutto vero o è stata vittima innocente di un complotto?

Alla prossima,
Ripley

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